Recortes de prensa y noticias de jardines (Sección fuera de España)  

Jardines de Italia


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viernes, abril 09, 2010 :::
 

Fuente: Il secolo XIX
Fecha: 16-3-10
Autora: Loredana Demer


I giardini Winter tornano a splendere


Imperia
Il primo lotto di quello che un tempo fu in Arziglia (Bordighera) un vivaio a cielo aperto del botanico Lodovico Winter sarà aperto al pubblico entro un paio di settimane. «Sicuramente entro Pasqua», confermano il sindaco Giovanni Bosio e l’assessore ai lavori pubblici Giovanni Allavena. E la seconda parte del giardino, in totale più di quattromila metri quadrati, sarà aperta a sua volta fra pochi mesi. Una volta risanato tutto il polmone verde, il giardino, come proposto a suo tempo dall’ex assessore al patrimonio Walter Torassa, diventerà il museo all’aperto dedicato a Marcello Cammi, tra gli artisti più amati di Bordighera.
Proprio fra qualche giorno Allavena ed il presidente del consiglio comunale Giannina Borelli si recheranno nel deposito che ospita le opere di Cammi, un tempo incastonate nella foce del torrente Sasso e molte spazzate via dall’alluvione e dai ladri, per verificare quali di queste sculture potranno essere collocate nel Winter una volta che tutta l’opera di sistemazione sarà conclusa. La restituzione del giardino Winter alla città, comunque, deriva dall’accordo tra Comune e privati stipulato anni or sono in seguito alla ristrutturazione di un edificio nella zona, edificio trasformato in alloggi residenziali.

L’amministrazione decise allora di dare il via al progetto di recupero del parco, due lotti ben distinti. Il primo è stato ultimato in questi giorni, per il secondo si sta procedendo all’ultimazione del progetto definitivo che alla fine restituirà alla città un grande polmone verde nella zona est.

Winter, che contribuì anche alla realizzazione dei giardini Hanbury a Ventimiglia, a Bordighera creò uno splendido giardino botanico in quello che ora risulta essere un possedimento privato nella zona di Madonna della Ruota. Ma in Arziglia il botanico tedesco diede vita anche ad un vivaio non inteso come quelli attuali, bensì un giardino diviso in aiuole dove far crescere essenze varie per poi sistemarle in altri parchi. Dalla fine dell’Ottocento ad oggi, nonostante l’incuria del passato, il giardino ha mantenuto sani piante ed arbusti.

«Il primo lotto del parco che sarà restituito alla visita della città prima di Pasqua – spiegano Bosio e Allavena – riguarda una superficie di circa 700 metri quadrati già risanata. Un percorso nel verde, in mezzo a palme centenarie e cespugli fioriti di macchia mediterranea, consentirà ai visitatori di ammirare la prima parte di questo vivaio fino al piazzale realizzato con ghiaino. In questa zona sono stati sistemati anche i giochi per i bimbi, l’area è stata completamente illuminata e dotata di servizi».

Il secondo lotto, i cui lavori partiranno entro tempi ristretti, prevede invece la ristrutturazione di altri 3500 metri quadrati di vivaio. Verranno creati percorsi pedonali, le piante saranno dotate tutte di un cartellino di riconoscimento come in ogni orto botanico che si rispetti, verranno collegati i due accessi da via Winter sino all’Aurelia, e ricostruiti i muri crollati nel corso degli anni. Tra i lavori da effettuare anche la piantumazione di siepi vegetali cosiddette “armate” per creare una recinzione naturale sulle sponde delle vecchie fasce.
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martes, marzo 02, 2010 :::
 

Fuente: Positanonews
Fecha:23-1-10
Autor: Luigi Buonocore


RAVELLO Y EL "JARDÍN ENCANTADO DE KLINGSOR": 130 AÑOS DE HISTORIA

Entrammo nella vecchia Ravello; nella solitudine di queste rocce ci trovammo improvvisamente di fronte ad una città moresca con torri e case ornate da fantastici arabeschi. Qui ci sono solo alberi, rocce e, più in basso, in una lontananza di sogno, il mare, talvolta rosso come porpora”.
Così Ferdinand Gregorovius, nel 1872, descriveva una città dai nobili natali, ricca di vestigia del passato ma difficile da raggiungere, che, dopo un lungo letargo, diventava meta dei viaggiatori europei, attratti da quelle bellezze della natura e dell’arte capaci di trasformare in viaggio in una "serendipity", felice e inaspettata scoperta a rigenerazione dell’animo. Questo meraviglioso scenario dovette aprirsi anche agli occhi di Francis Nevile Reid, botanico scozzese ed appassionato cultore d’arte, che nel 1851 aveva acquisito l’ ”hospitium domorum” dei Rufolo. Il complesso monumentale aveva magnificato la nobile famiglia, il suo orgoglio, la sua potenza economica e politica, giunta al massimo splendore con la corona angioina. Sovrani e pontefici erano stati ospitati nei luoghi in cui sembrava di intravedere “quel palagio con bello e gran cortile nel mezzo e con logge e con sale (…) e con giardini meravigliosi e con pozzi d’acque freschissime”, cornice alla “onesta brigata” del Decameron . A metà dell’Ottocento, però, il palazzo presentava solo in minima parte l’aspetto originario per le distruzioni del tempo e le manomissioni subite dopo il tramonto della celebre prosapia. A partire dal XV secolo, infatti, la domus aristocratica era passata dapprima, per diritto di successione, alle famiglie Muscettola e Confalone e poi, successivamente, alla famiglia D'Afflitto che spese ingenti somme, finalizzate ad un intervento non sempre rispettoso delle "pietre antiche". Il “Palatium”, però, era ancora capace di incarnare e di trasmettere quell’ideale romantico, alimentato da rovine, giardini e torri fiabesche, che rimandavano ad armigeri e damigelle dell’epica medievale.

Francis Nevile Reid provvide, pertanto, ai lavori di restauro, eseguiti nel pieno rispetto delle preesistenze, sotto la direzione di Michele Ruggero, architetto-archeologo di formazione neoclassica che nel 1875, con la nomina di Giuseppe Fiorelli alla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti del Regno, sarebbe poi diventato Soprintendente agli Scavi di Pompei. Gli interventi non si limitarono alle emergenze architettoniche, restaurate con gusto e sincerità, ma interessarono anche il giardino, arricchito da essenze mediterranee ed esotiche, provenienti da ogni parte del mondo. I vigneti continuavano a distendersi su ampie zone della villa rampicando anche sui pilastri ottagonali che si ergevano lungo le terrazze. Palme e cedri, felci e pergolati di rose generavano luci ed ombre piene di colore, in grado di sublimare quello scenario fortemente suggestivo mentre ornati lapidei e fontane diventavano custodi di scorci mozzafiato. Curatore e capo giardiniere della proprietà ravellese era Luigi Cicalese, personaggio dalla barba fluente di singolari capacità , sempre in stretto contatto con il Reid, come dimostra una raccolta epistolare riferita agli anni 1885-1891.

"Die Klingsor Zaubergarten is gefunden – Il Magico Giardino di Klingsor è trovato, 26 maggio 1880”.
Il celebre autografo di Richard Wagner, lasciato nell’albo della Pensione Palumbo, a perenne ricordo di quel giorno memorabile, sembra ancora riecheggiare tra gli alberi secolari e le antiche rovine di Villa Rufolo. Dopo un breve soggiorno ad Amalfi, Wagner era giunto in città, a dorso di un mulo, in compagnia della famiglia e del pittore Paul von Joukowsky, conosciuto qualche mese prima nella Villa d’Angri a Napoli.
Grande fu l’emozione del Maestro di Lipsia che, alla vista di Palazzo Rufolo, delineato da fiori esotici e cortine medievali, in un momento di vera e propria estasi, trovò l'ispirazione per l'ambientazione del quadro scenico del II atto del Parsifal, subito abbozzato dal pittore russo. Tra intrighi d’ombra e forme offerte dalla luce, il maestro ebbe innanzi agli occhi il palazzo incantato di Klingsor, la torre merlata che affonda improvvisamente, il magico giardino dove, tra fiori e colori d'oriente, le belle fanciulle-fiore, “spiriti odorosi”, cercano di sedurre il “puro-folle”, il bacio di Kundry, sospesa tra bene e male, apre l’animo di Parsifal allo strazio della colpa, il pathos del momento culminante si scioglie in un deserto scenico ed interiore. Crollano, infatti, le meraviglie del mago quando Parsifal traccia con la sacra lancia il segno della croce e il giardino inaridisce tra i lamenti delle fanciulle all’unisono. “Queste architetture arabo-normanne somigliavano a certi melismi che Wagner aveva scoperto per il Parsifal. In un’ultima ebbrezza creativa il Maestro lottava contro se stesso: Era lui il mago Klingsor, aveva affascinato l’arte e stregato il mondo”.
A distanza di 130 anni il giardino fatato, apparso al Genio di Lipsia, rivive ancora oggi nelle eterne melodie che riecheggiano tra la vegetazione lussureggiante e le emergenze architettoniche, aperte a visioni di mare e di cielo, in una perfetta fusione di arte e natura.
Un patrimonio unico e insostituibile, espressione dell’identità culturale cittadina in senso pieno, che Ravello, gelosa custode delle vestigia antiche, memore della sua vocazione internazionale, offre al mondo intero, senza la necessità di alcun nume tutelare, all'infuori della sua storia millenaria e della sua ricchezza culturale.

Luigi Buonocore
tratto da www.ravelloculturale.blogspot.com


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jueves, diciembre 31, 2009 :::
 
Fuente: Mentelocale.it
Fecha:10-12-09
Autora: Francesca Baroncelli

Parchi storici: via alla riqualificazione

Villa Doria, Nervi, ma anche l'Acquedotto storico. Iniziano i lavori di riqualificazione: come cambieranno i nostri parchi? Tante novità anche per l'Acquasola.

Al via i lavori per la riqualificazione dei Parchi storici di Genova, dell'Acquedotto e del Parco delle Mura. Ad annunciarlo è l'assessora comunale ai parchi Pinuccia Montanari. Grande attenzione alle aree botaniche e alla valorizzazione del turismo verde. «Quando i lavori saranno conclusi, studieremo un sistema di gestione e amministrazione per ogni singolo parco», spiega Montanari, che anticipa: «a breve presenteremo le guide ai Parchi storici, ci stiamo lavorando». I parchi non verranno rubati ai genovesi durante i lavori: «i cantieri renderanno inaccessibili solo le aree in ristrutturazione, ma le persone potranno continuare a frequentare i parchi».
Grandi novità per l'Acquasola, protagonista quest'anno del tormentone: parcheggio sì o parcheggio no?. Il 2 novembre scorso il Tar della Liguria ha accolto il secondo ricorso del comitato degli ambientalisti contro la costruzione del parcheggio sotterraneo. Pinuccia Montanari si è sempre dichiarata «contraria alla costruzione di parcheggi nel centro cittadino, perché servono solo a portare più automobili». L'assessora ha chiesto un parere giuridico ad Amedeo Postiglione, presidente e fondatore dell'Icef (International Court of the Environment Foundation) ed ex giudice della Suprema Corte di Cassazione: «abbiamo chiesto il suo intervento per revocare la concessione senza arrecare danni economici ai cittadini. La nostra sarà un'azione di auto tutela: stiamo individuando diverse strategie». I lavori di riqualificazione del parco dovrebbero partire entro il luglio del 2011, «ma speriamo di ottenere un anticipo dei Fondi Colombiane (700.000 Eu) per iniziare nel 2010», conclude Montanari.

I lavori di riqualificazione dei Parchi storici partono da quello di Villa Rossi, a Sestri Ponente. Gli interventi straordinari (Fondi POR stimati in 1.060.000 Eu) avranno inizio a metà gennaio 2010 e dureranno 730 giorni, con interventi di ricucitura e restauro dei percorsi e della vegetazione. Verranno inoltre recuperati gli spazi che ad oggi non sono accessibili e saranno incrementate le alberature e le aree con fioriture. In programma, anche la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione lungo i percorsi, nuove panchine, cestini porta rifiuti e tavoli da pic-nic.

Al via anche i lavori lungo l'Acquedotto storico (400.000 Eu, Fondi POR) con il restauro della Casetta dei Filtri, struttura di accesso al ponte Sifone sul Geirato utilizzata per numerose attività didattiche che coinvolgono le scuole della vallata. Sono in corso di appalto anche i lavori di messa in sicurezza del percorso sul ponte Sifone, interrotto da una frana nel dicembre 2008.
Stanno per partire gli interventi su una passerella che era crollata in località Ca de Rissi e l'installazione di una nuova segnaletica per raggiungere facilmente l'acquedotto dalla città. La cartellonistica sarà utile anche per dare nuova vita al percorso del trekking.
Tra il 2010 e il 2011 avrà poi inizio la riqualificazione degli altri Parchi storici genovesi. Vediamoli nel dettaglio.
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PARCO VILLA DUCHESSA DI GALLIERA
I 2.660.000 Eu (Fondi Colombiane) a disposizione verranno investiti nella riqualificazione del parco. Nel corso del 2010 verrà redatto e approvato il progetto preliminare, mentre l'avvio dei lavori è prevista entro luglio 2011. Forse nel parco nascerà una fattoria didattica.
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PARCO VILLA DORIA
L'importo dei Fondi POR è di 1.000.000 Eu. Il progetto preliminare degli interventi sul parco è stato redatto e trasmesso alla Regione Liguria nel 2009, che ora deve dare la conferma definitiva del finanziamento. L'avvio dei lavori, previsto entro aprile 2011, prevede il consolidamento della briglia storica e la riqualificazione del laghetto che si trova nel parco.
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PARCO VILLA PALLAVICINI
Sono 3.710.000 gli Eu dei Fondi Colombiane impiegati per cambiare volto alla villa di Pegli. È previsto il restauro dell'apparato decorativo del tempio di Flora, con i suoi stucchi del Centanaro risalenti alla metà dell'Ottocento. Oggi anche i giardini del parco sono soggetti al degrado: il progetto si concentrerà sul Giardino di Flora, sulla serra e sui laghetti. L'inizio del primo lotto dei lavori è previsto entro luglio 2010.
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PARCO VILLA ROSAZZA
Il parco, situato a Di Negro, è il più degradato a causa delle molte azioni vandaliche di cui è stato vittima negli anni. La sua vegetazione è pressoché abbandonata e alcune piante, purtroppo, dovranno essere abbattute. L'inizio dei lavori è previsto entro aprile 2010; l'importo dei Fondi Colombiane è di 2.140.000 Eu.
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PARCO VILLETTA DINEGRO
Il parco ha un grande valore storico e culturale: è stato sede si una importante scuola botanica, ma il suo ruolo si è perso nel tempo. Soprattutto oggi è difficile accedervi. Il progetto di riqualificazione vuole ridare vita al parco. I lavori avranno inizio entro marzo 2011, per un importo di 800.000 Eu (Fondi POR).
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PARCO DELLE MURA
Con i suoi 630 ettari, è il più grande polmone verde della città. I Fondi POR (254.000 Eu) verranno investiti negli interventi sull'Osservatorio astronomico, sulla Casetta rossa, sede della Podistica Peralto, dove nascerà un'aula didattica, e sulla realizzazione di un Planetario nei pressi di Mura delle Chiappe. Migliorie anche nella cartellonistica del frequentatissimo percorso ginnico. «È stato approvato un Protocollo d'intesa che collega il Parco delle Cinque Terre con quello delle Mura». I lavori nel parco inizieranno entro ottobre 2010.
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PARCHI DI NERVI
I Fondi Colombiane (3.900.000 Eu) saranno investiti sul verde, con la sistemazione dello stato delle specie arboree, e sull'impianto idrico del parco. Molte le novità: tre itinerari culturali (a pagamento) accompagneranno i visitatori a scoprire il parco dal punto di vista culturale, paesaggistico e naturalistico. Verranno ripavimentati i vialetti, togliendo un po' di cemento a favore di una pavimentazione naturale. Interventi anche sulle alberature, sugli imobili, che verranno messi in sicurezza, e sul Roseto. «Per l'occasione vorremmo riproporre il concorso della Rosa Rifiorente - Premio Internazionale Città di Genova», aggiunge Montanari.
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::: Noticia generada a las 8:25 PM


domingo, octubre 04, 2009 :::
 

Fuente: Targatocn
Fecha: 3-10-09
Autor:

Caraglio, Filatoio: incontro con Pejrone, creatore di giardini

Domani, dopo il grande successo ottenuto dalle lezioni del giardiniere francese Jean Yves Meignen dell’Abbazia di Valsaintes in Provenza, il Filatoio di Caraglio ospita il più grande creatore di giardini attivo oggi in Italia, l’architetto Paolo Pejrone, che ha di recente ottenuto un grande successo editoriale con i volumi 'I miei giardini' e 'Gli orti felici'. Alle 17, nella sala conferenze, Paolo Pejrone intratterrà il pubblico sul tema delle rose, in occasione della grande mostra dedicata alla rosa nell’arte, visitabile fino al 25 ottobre. Il catalogo della mostra, tra l’altro, ospita un suo interessante contributo. L’ingresso è libero.
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“Siamo molto felici - dichiara Fabrizio Pellegrino, presidente dell’associazione culturale Marcovaldo - di poter ascoltare i preziosi consigli, le straordinarie esperienze e i curiosi aneddoti sulle rose di Paolo Pejrone, raffinato estimatore e conoscitore delle più antiche e pregiate varietà”. Famose sono diventate le pagine dedicate alla rosa 'Iceberg' o alla 'Chinensis sanguinea' nel suo fortunato libro 'In giardino non si è mai soli'; sua è la prefazione al prezioso volume Theatrum rosarum” curato da Elena Accati per l’editore Allemandi nel 2005. La rosa occupa un posto di riguardo anche nella splendida cornice del Castello di Masino, in occasione dell’iniziativa 'Tre giorni per il giardino', che Paolo Pejrone cura da molti anni.
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Paolo Pejrone è nato a Torino nel 1941 e vive a Revello, nel Saluzzese. Laureatosi in architettura al Politecnico di Torino, diviene allievo di Russel Page e frequenta lo studio di Roberto Burle Marx a Rio de Janeiro. Dal 1970 lavora in Italia, Francia, Svizzera, Arabia Saudita, Grecia, Inghilterra e Germania come architetto di giardini. Collabora per vent’anni con l'Editrice Condé Nast e con numerosi giornali e riviste d'opinione e specialistiche. Dal luglio 1999 tiene la rubrica 'Fiori e giardini' su 'Tuttolibri'. È vice-presidente per l'Italia della International Dendrology Society (I.D.S.), socio fondatore dell'Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio (A.I.A.P.P.), ideatore e fondatore della mostra-mercato 'Tre giorni per il giardino' al Castello di Masino e fondatore e presidente dell'Accademia piemontese del giardino.
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L’iniziativa si svolge nell’ambito della grande mostra ospitata al Filatoio 'Rose. Purezza e passione nell’arte dal Quattrocento ad oggi', che sta ottenendo un grande successo e che sarà visitabile fino al 25 ottobre con i seguenti orari: dal giovedì al sabato dalle 14.30 alle 19, la domenica dalle 10 alle 19. Le persone che parteciperanno alla conferenza di Paolo Pejrone avranno diritto all’ingresso gratuito alla mostra. Info: associazione culturale Marcovaldo, tel. 0171 618260 in orario di ufficio o 340 4962384. http://www.marcovaldo.it/.


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Fuente: Corriere di Como
Fecha: 04.10.2009
Autor: Fabrizio Barabesi



Villa Erba diventa un giardino incantato
La rasssegna florovivaistica

Sino a domenica a Cernobbio in scena "Orticolario"

Un giardino incantato in riva al lago. Piante aromatiche, agrumi e frutti rari che si succedono a magnifici esemplari di orchidee e rose antiche. Tutto intorno arredi, attrezzi e originalissimi capi di abbigliamento da giardino, ospitati sotto colorati gazebo.
È solo una parte di quanto si può ammirare facendo una passeggiata nel suggestivo parco di Villa Erba e nel polo espositivo di Cernobbio dove ieri pomeriggio è stata inaugurata la mostra “Orticolario”.
Si tratta di un’esposizione dell’eccellenza ortofloricola. Fino a domani sera i migliori vivaisti italiani ed europei, accuratamente selezionati, presenteranno varietà di piante ricercate e rare, immersi all'interno dei padiglioni progettati dall’architetto Mario Bellini. E si tratta di un settore produttivo che, oltre ad essere decisamente affascinante, vede la nostra provincia eccellere e godere di una grande tradizione. «Innanzitutto la Lombardia è al terzo posto in Italia per quanto riguarda la produzione e la vendita dei prodotti del mercato ortofloricolo – interviene Alfredo Ratti, uno degli ideatori dell’esposizione - E Como è in prima fila nel comparto florovivaistico. Siamo da sempre anche grandi esportatori nei Paesi del Nord». «Il nostro territorio è specializzato in piante autoctone come le ericacee o le aromatiche – aggiunge Ratti - Vorrei ricordare che la nostra provincia ha una lunga storia alle spalle. Ben 35 anni fa uno dei primi esperti comaschi del settore fu in grado di far nascere 135 specie diverse di piante aromatiche. In un periodo in cui se ne conoscevano al massimo 5».
L’appuntamento di questi giorni a Cernobbio è di quelli da non lasciarsi sfuggire. Basti pensare che la precedente edizione di una mostra di tale portata risale a più di cento anni fa. Era infatti il settembre 1872 quando si svolse la prestigiosa “Esposizione agricola-industriale comense”, interrottasi poi nella seconda metà del ’900. Ecco così che per rilanciare questa gloriosa tradizione ritorna in scena il mondo ortofloricolo con questa kermesse. Ieri sera all’inaugurazione è intervenuta come madrina d’eccezione Wanda Ferragamo, moglie del noto stilista Salvatore Ferragamo nonché grande appassionata di fiori e piante. «Passeggiare in mezzo a tutte queste piante e sentire il profumo dei fiori esposti in una magnifica cornice come quella del Lago di Como è davvero incantevole – ha detto Wanda Ferragamo – Ho appena visto degli splendidi melograni. Mi sembra dai primi esemplari che ho potuto osservare che si tratta di un’esposizione veramente suggestiva». Va detto a tal proposito che la mostra “Orticolario” è organizzata dalla Società Ortofloricola Comense, con il supporto di Orticola di Lombardia (sodalizio milanese che da anni promuove la qualificata mostra-mercato “Orticola”). Saranno 150 gli espositori che occuperanno fino a domani i 6mila metri quadrati del polo espositivo. «Sono un’amante delle camelie – ci dice sempre Wanda Ferragamo - Le colleziono da sempre. Ne ho più di trenta varietà nella mia casa toscana». Oltre alla possibilità di visitare gli stand, “Orticolario” offrirà anche momenti di confronto per gli appassionati. La pittrice botanica Silvana Rava, ad esempio, esporrà alcune opere sulla flora spontanea del Lago di Como nell’ambito della mostra “Flora Comensis” e terrà un corso di pittura botanica (sabato e domenica 10-12 e 14-17). Sempre quest’oggi, solo per citare alcuni appuntamenti, alle 11.30 è in cartellone l’intervento “I giardini del lago di Como e del suo territorio” a cura di Achille Mojoli, assessore al Turismo della Provincia di Como, che presenterà la guida realizzata da Grandi Giardini Italiani. Nel pomeriggio, alle 14.30, Diego Pessina parlerà del “Giardino del Merlo di Musso”, mentre, alle 15.30, verrà proiettato il documentario “Il Giardino Pizzoni Ardemani in Valsanzibio” prodotto da Luchino Visconti, che fu proprietario di Villa Erba. Domani invece, alle 10.30, Delfina Rattazzi terrà una conversazione su “Scrittori e artisti che hanno amato il giardinaggio”. Infine gli orari. Sabato dalle 9.30 alle 20 e domenica dalle 9.30 alle 19. L’ingresso costa 9 euro.







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jueves, septiembre 24, 2009 :::
 

Fuente: Marigliano
Fecha: 24-9-09
Autor: Giovanni Villano

A Marigliano il più bel giardino del sud Italia

L’incanto di un paesaggista è in via Cavour, a Marigliano. La rivista “Casa mia decor”, nell’ambito dello spazio dedicato alle più belle cose del Mediterraneo, ha individuato nella villa Bruscino il più bel giardino del sud Italia. A realizzarlo qualche anno fa fu l’imprenditore botanico, Mario Margheriti,valente architetto e presidente del vivaio Torsanlorenzo Florovivaisica.

“Quello di casa Bruscino è un vivaio importantissimo per collezione, bellezza e varietà di essenze arboree e floreali con incantevoli chiaroscuri di stile inglese, fughe prospettiche e angoli alberati di struggente romanticismo”, scrive Patrizia Spinelli Napoletano nel servizio che appare sul numero di settembre di Cmd. Un vivaio incantevole, quello mariglianese, diventato un modello per tutta Italia fino al punto che nei giorni scorsi è stato punto di incontro dei campisti nazionali.

A fare da guida agli amanti della flora è stata la signora Carmela Bruscino a cui in particolare sono state chieste spiegazioni sull’origine di un raro melograno di colore arancione e di alcuni fiori che provengono dalla splendida isola d’Ischia. Il giardino di villa Bruscino, infatti, raccoglie in un unico polmone verde tutta l’Italia attraverso un favoloso viaggio tra verde, fiori e natura.
Il tutto fa da sfondo alla bellissima villa progettata dall’architetto sorrentino, Alessandro Fiorentino. Un miracolo attuato nell’ultimo decennio grazie alla sensibilità dei proprietari e che pone Marigliano all’attenzione dei più grandi botanici. All’incontro, che ha aperto le porte della villa a tutti gli esperti, hanno preso parte anche il cavaliere, Guido Galdi, giornalisti, e i vertici dei Lions Club vesuviani.


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Fuente: Il Resto del Carlino
Fecha:21-09-09


IL RESTAURO
Torna a vivere il giardino di Ludovico il Moro 'Rinasce' il verde di Palazzo Costabili

Gli spazi verdi dell'antico palazzo, sede del Museo Archeologico di via XX Settembre, risplendono grazie a un progetto di valorizzazione


Ferrara, 21 settembre 2009 - Un futuro luminoso attende il giardino di palazzo Costabili, detto ‘di Ludovico il Moro’. Forse lo Sforza non vi ha mai passeggiato, anche se ha avuto visitatori illustri, da Balbo a Zaccagnini, da Hitchcock a Re Gustavo di Svezia. Ma quel che è certo è che si tratta dell’unico esempio di giardino formale storico sopravvissuto a Ferrara.

Per questo la direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna ha deciso di utilizzare parte dei fondi Lotto 2004-2006 per valorizzare gli spazi verdi del museo con un intervento che porti al restauro dei suoi valori storici e formali e a un’ottimizzazione delle risorse di manutenzione.Basandosi su rigorose indagini storico-archivistiche, agronomiche, palinologiche ed archeologiche, il restauro del giardino di Palazzo Costabili, sede dal 1935 del Museo Archeologico Nazionale, restituirà alla collettività uno straordinario episodio di storia urbana.

L’attuale giardino, quello a mezzogiorno, non è l’originale cinquecentesco ma una simulazione neo-rinascimentale realizzata alla metà del secolo scorso su un’area che corrispondeva in parte con gli antichi orti del palazzo. Il giardino di rappresentanza vero e proprio, di cui non rimane che un brandello, si trovava a levante, lungo la via della Ghiara.
Il giardino ha subìto nel tempo molti interventi ma l’impianto delle varie specie è sempre stato dettato più da opportunismi o mode del momento, che da un progetto organico e unitario. Non bastasse, lo stato dell’impiantistica è obsoleto, alcuni alberi mostrano preoccupanti segni di degrado e necessita di manutenzioni sproporzionate alle risorse umane del Museo.

Il nuovo giardino manterrà l’impostazione storica degli anni Trenta, i percorsi geometrici con le siepi di bosso, il labirinto, il pergolato di rose, il fondale coi monumentali cedri del Libano, ma proporrà anche una nuova interpretazione del verde, eliminando le piante più recenti per sostituirle con quelle storiche recuperate grazie a sofisticate ricerche interdisciplinari. Nell’area che ospitava il cosiddetto barcone di Logonovo sarà impiantato una sorta di museo ‘archeo-geo-morfologico’, una specie di piccolo giardino Zen in cui saranno esposti i segnacoli tombali rinvenuti nella necropoli spinetica, elementi lapidei provenienti da tutto il bacino del mediterraneo che testimoniano le rotte commerciali dell’emporio etrusco-greco di Spina.
Il progetto di restauro si avvale di indagini a tutto campo in grado di garantire all’intera operazione un quadro conoscitivo il più possibile preciso e dettagliato. Indagini archeobotaniche e palinologiche hanno restituito interessanti dati sulle specie vegetali presenti nell’area nel corso dei secoli. Studi agronomici condotti da Giovanni Morelli, in collaborazione con il Comune di Ferrara (che ha anche sostenuto le spese), hanno consentito di ricostruire un quadro completo dello stato vegetazionale e agronomico. L’istituto Navarra di Ferrara ha clonato il bosso originale per mettere a disposizione nuove piante da impiegare nella integrazione delle siepi.


::: Noticia generada a las 5:17 PM




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