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viernes, junio 18, 2004 :::
 
Fuente:La Città
Fecha:18-6-04
Salerno

ortus artis
Quando il giardino diventa da collezione

All'interno della rassegna triennale ''Le Opere e i Giorni'' verrà presentata la sezione dedicata al paesaggio ''Ortus Artis''. Cinque architetti paesaggisti sono invitati a realizzare un giardino, operando nell'evocativa cornice dell'hortus conclusus. Ancora una volta, i paesaggisti saranno invitati a misurarsi con lo spazio del giardino in cui un tempo il monaco certosino si dedicava alla riflessione e alla contemplazione, ma anche con gli artisti invitati dal curatore Achille Bonito Oliva ad operare all'interno delle celle e a creare delle opere d 'arte. I nuovi giardini interessati dal progetto sono quelli delle celle 7, 8 e 9 sul lato sud-occidentale del chiostro grande e quelli delle celle 15 e 16 sul lato occidentale dove la progettazione sarà più libera da condizionamenti. A questi si aggiungerà, nel giardino della cella 17, la realizzazione del progetto vincitore del workshop del 2003. I progettisti invitati per l'edizione 2004 sono: Henri Bava, (Francia), Bet Figueras, (Spagna), Guido Hager, (Svizzera), Joao Ferreira Nunes, (Portogallo) e Stefan Tischer, (Germania). Al paesaggista italiano Ippolito Pizzetti verrà affidato il compito di operare sul cosiddetto ''giardino all'italiana''.




Fuente:Exibart
Fecha:18-6-04


Le Opere e i Giorni - Tre
Padula (SA)
CERTOSA DI SAN LORENZO
Via Certosa Di S.lorenzo (84034)
+39 097577745 (info)
www.comune.padula.sa.it

Con le tre giornate inaugurali del 18, 19 e 20 giugno 2004 si apre al pubblico la terza e ultima edizione della mostra Le Opere e i Giorni concepita come iter triennale, ideata e curata da Achille Bonito Oliva alla Certosa di San Lorenzo a Padula. Dopo il Verbo e il Precetto, il tema affrontato quest’anno è quello della Vanitas.
La mostra è promossa dalla Soprintendenza di Salerno e Avellino, e si avvale del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Campania e della Provincia di Salerno. Anche quest’anno le Opere e i Giorni fanno parte degli Annali delle Arti, un progetto promosso dalla Regione Campania, ideato e diretto da Achille Bonito Oliva.

Gli artisti partecipanti, ai quali le celle saranno consegnate il 29 maggio 2004, sono invitati ad elaborare un’opera con i linguaggi più disparati, capaci di rappresentare una tematica legata alla finitezza delle cose e al trascorrere del tempo, elementi fondamentali del concetto di Vanitas.
Come per le altre due edizioni, le celle dei monaci sono trasformate in “ateliers” dove gli artisti si stabiliscono, sulla falsariga della “vita certosina”, per creare i propri lavori secondo le diverse attitudini ed espressioni artistiche: pittura, scultura, fotografia, video, istallazioni e performance, musica, regia, danza, teatro, prosa e poesia.
Anche quest’anno i lavori sono ambientati nei diversi spazi della Certosa: granai, cucine, forni, cantine, chiostri, portici, Scalone Monumentale, Sala del Capitolo, chiesa, cappelle.
Il progetto relativo al destino delle opere realizzate ed esposte nel triennio, è quello di renderle patrimonio della Certosa per costituire una collezione permanente di Arte Contemporanea, nucleo del nuovo CO.RE. Museo, una sinergia tra la Regione Campania e la Soprintendenza di Salerno e Avellino.

La riflessione sulla Vanitas è presente in ogni momento della vita del certosino e si può considerare il valore fondante della sua esistenza mistica. L’ora et labora benedettino si trasforma, attraverso l’operare degli artisti contemporanei invitati ad abitare le celle, nel certosino ora et elabora.
Achille Bonito Oliva commenta: “La Vanitas è un genere molto rappresentato nella storia dell’arte. Gli artisti del passato ci hanno consegnato opere esemplari che conservano tuttora una grande attualità”.

Con l’imminente istituzione del CO.RE. Museo si attua il progetto della Soprintendenza volto alla promozione dell’arte contemporanea all’interno di musei statali ed edifici storici, un tempo luoghi deputati ad ospitare l’arte antica. Come afferma il Soprintendente di Salerno e Avellino Francesco Prosperetti, “questa operazione inserisce la Certosa nel circuito degli spazi monumentali -musei, gallerie, centri d’arte e fondazioni- che ospitano la straordinaria creatività contemporanea”. Tema centrale della mostra è il “memento mori” che, come dice Maria Giovanna Sessa, direttore della Certosa di San Lorenzo: “è il monito che riecheggia negli antichi spazi della Certosa e che si palesa in ogni decorazione e rappresentazione artistica”.

Circa cento gli artisti coinvolti nel triennio, dei quali quarantaquattro invitati nel 2004: Ghada Amer, Elisabetta Benassi, Monica Biancardi, Bianco e Valente, Pietro Capogrosso, Patrizia Cavalli, Loris Cecchini, Paolo Chiasera, Enzo Cucchi, Alvin Curran, Ousmane Ndiaje Dago, Mario Dellavedova, Baldo Diodato, Isabella Ducrot, Maurizio Elettrico, Federico Fusi, Alberto Garutti, Kendell Geers, Piero Golia, Dino Innocente, Emilio Isgrò, Anish Kapoor, Sol Lewitt, Renato Mambor, Flavia Mastrella, MK, Liliana Moro con Vincenzo Cabiati, Paul Morrisey con Veruschka, Moataz Nasr, Nam June Paik, Maria Pizzi, Marialba Russo, Virginia Ryan, Remo Salvadori, Franco Scaldati, Grazia Toderi, Franco Vaccari, Wainer Vaccari, Franz West con Tamuna Sirbiladze, Sislej Xhafa, Gilberto Zorio.

Gli artisti coabiteranno con le opere realizzate dai partecipanti alle prime due edizioni: Mario Airò, Maja Bajevic, Nanni Balestrini, Per Barclay, Massimo Bartolini, Betty Bee, Alfonso Benadduce/Francesca Cutolo/Benedetta Jacovoni, Carlo Benvenuto, Antonio Caggiano, Maurizio Cannavacciuolo, Gianni Caravaggio, Letizia Cariello, Sandro Chia, Nicola De Maria, Alessandro Diaz De Santillana, Ilaria Drago, Jan Fabre, Gianandrea Gazzola, Pia Gazzola, Thorsten Kirchoff, Isabella Gherardi, Robert Gligorov, H. H. Lim, Rosaria Lo Russo, Mimmo Jodice, Mark Kostabi, Miriam la Plante, Amedeo Martegani, Fabio Mauri, Dorte Meyer, Gianmarco Montesano/Giulia Basel, Hidetoshi Nagasawa, Raffaella Nappo, Luigi Ontani, Tommaso Ottonieri, Mimmo Paladino e Toni Servillo, Luca Pancrazzi, Luca Maria Patella, Perino & Vele, Mimma e Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Alfredo Pirri, Antonio Rezza/Flavia Mastrella, Lucia Ronchetti, Franco Scognamiglio, Lorenzo Scotto di Luzio, Elisa Sighicelli, Roberta Silva, Marianna Troise, Alessandra Vanzi, Lello Voce, Giuseppe Zevola, Natalino Zullo.

Anche quest’anno si inaugura la sezione dedicata all’architettura del paesaggio Ortus Artis curata da Achille Bonito Oliva, e organizzata dalla Soprintendenza con lo studio.eu di Berlino. La mostra consente di ammirare la realizzazione dei progetti, nei giardini delle celle, elaborati da
architetti paesaggisti contemporanei di rilevanza internazionale in consonanza con le opere degli artisti. Una particolare attenzione è rivolta anche agli aspetti del recupero filologico del giardino storico. I paesaggisti invitati a operare nei giardini sono: Henri Bava, Francia; Bet Figueras, Spagna; Guido Hager, Svizzera; Joao Ferreira Nunes, Portogallo; Stefan Tisher, Germania.
Accanto ai nuovi interventi si possono ammirare i giardini creati per la precedente edizione da Atelier le Balto, Francia; Victor Beiramar Diniz, Portogallo; Helene Hölzl, Italia; Topotek 1, Germania; West 8, Olanda. Sarà allestito anche il giardino progettato dagli allievi della Facoltà di Architettura dell’Università “la Sapienza” di Roma prescelto tra quelli progettati durante il work shop dello scorso anno.
Il “giardino delle conserve” diviene oggetto di esercitazione durante il work-shop di settembre, riservato a studenti di dieci università italiane e straniere; in tale occasione sarà realizzato nel giardino di una cella il progetto premiato per il work-shop dello scorso anno. La manifestazione è completata da un convegno internazionale sul paesaggio curato da Paola Capone. Gennaro Miccio, conservatore della Certosa di Padula, afferma: “quest’anno Ortus Artis rivolge l’attenzione non solo alle problematiche progettuali del giardino contemporaneo ma anche alle più vaste tematiche del paesaggio e delle sue modificazioni”.

La manifestazione nel suo svolgimento processuale è documentata da un video di Pappi Corsicato e dalle fotografie di Giulio Buono Studio Blu. Coordinamento esterno di Giuliana Picarelli.
Per la fine del 2004 verrà pubblicato da Skira il catalogo a cura di Achille Bonito Oliva, che comprenderà tutti gli interventi artistici delle tre edizioni.
La mostra nasce dal contributo di: Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanee; Regione Campania – Assessorato ai Beni Culturali; Provincia di Salerno. In collaborazione con: Comune di Padula; Comunità Montana Vallo di Diano; Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano; ed è realizzata grazie al cofinanziamento dell'Unione Europea, "Le Opere e i Giorni" restituisce alla Certosa il ruolo di centro culturale, sociale ed economico del territorio e getta le fondamenta per creare al suo interno una raccolta permanente di arte contemporanea, con i lavori che nel corso del triennio gli artisti lasceranno nel complesso monumentale.




Fuente: TK
Fecha:18-6-04



ORTUS ARTIS
apre il 18.06.2004
chiude il 30.09.2004
Padula (sa)

a cura di Achille Bonito Oliva
coordinata dalla Soprintendenza per i B.A.P.P.S.A.D. di Salerno e Avellino con studio.eu




Luogo Certosa di San Lorenzo a Padula (Salerno)
Durata mostra 18 giugno – 30 settembre 2004
Workshop 5 – 12 settembre 2004


PROGRAMMA SCIENTIFICO
All’interno della rassegna triennale "Le Opere e i Giorni", ideata e curata da Achille Bonito Oliva presso la Certosa di San Lorenzo a Padula, verrà presentata nell’estate 2004 la sezione dedicata al paesaggio “Ortus Artis”, a cura di Achille Bonito Oliva e coordinata dalla Soprintendenza per i B.A.P.P.S.A.D. di Salerno e Avellino con lo studio.eu di Berlino.
Nella sua seconda edizione, “Ortus Artis” intende ampliare il discorso avviato con successo nella prima manifestazione del 2003 tramite la realizzazione di nuovi interventi all’interno dei giardini delle celle dei Padri ed un workshop di progettazione del paesaggio.
Il progetto è finanziato in massima parte dalla regione Campania.

Cinque architetti paesaggisti sono invitati a realizzare un giardino, operando nell’evocativa cornice degli hortus conclusus che sono parte integrante e sostanziale della struttura architettonica originale degli appartamenti dei monaci, proseguendo l’operazione, di confronto e di stimolo, volta alla produzione di arte contemporanea, avviata già con la precedente edizione e che avviene nelle celle; ancora una volta, i paesaggisti saranno invitati a misurarsi con lo spazio del giardino in cui un tempo il monaco certosino si dedicava alla riflessione e alla contemplazione, ma anche con gli artisti invitati dal curatore Achille Bonito Oliva ad operare all’interno delle celle e a creare delle opere d 'arte.
In questi progetti sarà centrale il tema dell’incontro tra paesaggio e architettura, tra arte e natura, vale a dire il confronto con la suggestione di tali spazi nell’accezione più contemporanea dello spirito certosino e una sua re-interpretazione nell’accezione più coerente del processo creativo.

I nuovi giardini interessati dal progetto sono quelli delle celle 7, 8 e 9 sul lato sud-occidentale del chiostro grande, dove sarà necessario tener conto della già recuperate e restaurate architetture originarie delle aiuole e dei resti delle fontane, e quelli delle celle 15 e 16 sul lato occidentale dove la progettazione sarà più libera da condizionamenti.
A questi si aggiungerà, nel giardino della cella 17, la realizzazione del progetto vincitore del workshop svoltosi nel settembre 2003, selezionato da una giuria internazionale e aggiudicatosi dagli studenti del corso di laurea in architettura dei giardini e paesaggistica della Facoltà di architettura "L. Quaroni" dell’Università degli studi di Roma "La Sapienza".

I progettisti invitati per l’edizione 2004 sono:

Henri Bava, Francia
Bet Figueras, Spagna
Guido Hager, Svizzera
Joao Ferreira Nunes, Portogallo
Stefan Tischer, Germania



Al paesaggista italiano Ippolito Pizzetti verrà affidato il compito di operare sul cosiddetto “giardino all’italiana”, situato nel parco, in asse con lo Scalone Monumentale del Barba.
Il giardino nel suo disegno attuale risale agli anni ’70 del secolo scorso ed è pertanto un’arbitraria interpretazione dell'antico "desertum", del cui disegno originario si hanno oggi solo poche tracce. Al progettista invitato verrà dunque richiesto di ripensare con spirito contemporaneo ad un nuovo disegno di quest'area, non limitata da mura come per i giardini delle celle, con un’operazione volta alla comprensione della struttura originaria del Parco, di cui negli ultimi anni sono stati recuperati solo alcuni percorsi ed elementi strutturali. Pizzetti presenterà il suo progetto a settembre, in occasione dell'apertura di un convegno, dedicato al tema del giardino e del paesaggio più in generale, che si svolgerá presso la Certosa. Il progetto sarà oggetto di discussione ed approfondimento durante il workshop e verrà realizzato nel 2005, nella successiva edizione della manifestazione.

Accanto ai nuovi progetti e realizzazioni, si ritrovano ancora allestiti in Certosa i giardini dei paesaggisti invitati durante l’edizione 2003 della manifestazione: Atelier Le Balto (Francia), Victor Beiramar Diniz (Portogallo), Helene Hölzl (Italia), Topotek 1 (Germania), West 8 (Olanda).

Il dibattito avviato dai progettisti invitati proseguirà nel workshop internazionale dedicato alla progettazione del paesaggio che si terrà dal 5 al 12 settembre presso la Certosa.
Studenti provenienti da università e scuole superiori di paesaggio italiane e straniere si confronteranno con il tema della progettazione del giardino in un contesto unico. Scopo del workshop è la progettazione di un giardino all’interno dell'orto murato del cosiddetto “giardino delle conserve”.
Ognuna delle università e delle scuole invitate selezionerà un gruppo di 4 o 5 studenti, che sarà invitato a trascorrere un'intera settimana all'interno della Certosa e ad esplorare il tema del rapporto tra architettura e paesaggio, in un processo creativo analogo a quello degli artisti e dei paesaggisti che hanno operato nelle celle.
I gruppi di lavoro degli studenti saranno seguiti nel loro iter progettuale dai cinque progettisti, invitati a tornare questa volta in qualità di docenti, al fine di esporre sui criteri adottati nella redazione del proprio progetto e sulle loro più personali posizioni relative al discorso dell’architettura del paesaggio, e stimolare ed in qualche modo di indirizzare, attraverso il loro apporto critico e la loro esperienza, il lavoro degli studenti.
Al termine del workshop, in occasione della presentazione dei risultati, sarà inaugurata la mostra dei progetti redatti dagli studenti e una giuria internazionale selezionerà il progetto vincitore da attuare concretamente nel corso della successiva edizione della manifestazione per l'anno 2005. In concomitanza al workshop, si svolgerà presso la Certosa un convegno dedicato al tema del giardino; un contributo non solo per gli studenti, ma volto ad ampliare un discorso di grande attualità sulle capacità modificative da perseguire per un corretto intervento migliorativo del paesaggio contemporaneo.

La manifestazione si arrichisce inoltre quest'anno del contributo offerto dalla Provincia di Pistoia, che mette a disposizione dei progettisti la ricca flora di cui dispone; nelle serre di Pistoia si produce di fatto la materia prima della natura mediterranea, esportata poi in tutta Italia ed all'estero. “Ortus Artis” individua il luogo dove materialmente oggi si "crea" allo stato embrionale il paesaggio mediterraneo e lega cosi il luogo della "produzione" a quello della "costruzione" del paesaggio, utilizzando la Certosa di Padula quale strumento di sperimentazione e di studio oltre che come momento di incontro e di dibattito tra scuole e diversi indirizzi.
“Ortus Artis” è dunque un intervento culturale complessivo sul territorio che, nei suoi singoli interventi, nei suoi diversi aspetti e attività, avvia un'operazione di comprensione e confronto sul tema del paesaggio, che sia anche occasione di dibattito sul tema del paesaggio nelle sue diverse sfaccettature, nelle sue stratificazioni non solo naturali ma anche storiche, artistiche ed antropologiche.


UFFICIO STAMPA
NEWITALIANBLOOD.COM
Valentina Piscitelli
v.piscitelli@awn.it
cell. 3397636688




::: Noticia generada a las 9:52 PM


 
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Fuente: culturalweb
Fecha: 17-6-04
Autor: Maurizio Pizzuto


LA REGGIA DI CASERTA, BELLISSIMA DI NOTTE CON PERCORSI DI LUCE

La Reggia di Caserta si riscopre bellissima anche di notte: dal prossimo fine settimana ripartono i 'percorsi di luce' che propongono quest'anno, oltre al parco, considerato uno dei massimi capolavori mondiali nell'arte del verde, anche la visita del giardino inglese.

L'iniziativa, presentata questa sera con la partecipazione, tra gli altri, dell'assessore regionale Marco Di Lello, del presidente della Provincia di Caserta, Riccardo Ventre e del sindaco Luigi Falco, arricchisce l'offerta turistica di uno dei monumenti piu' visitati d'Italia. Come nella scorsa stagione, dunque, il complesso monumentale progettato da Luigi Vanvitelli e voluto da Carlo III di Borbone sara' teatro nelle fine settimana, per tutta l'estate fino ad ottobre, di un suggestivo spettacolo che, mescolando con regia teatrale attori, interventi multimediali e musiche, accompagnera' i visitatori alla scoperta dei segreti della Reggia e del suo giardino, alla conoscenza dei re che la fecero costruire e la abitarono, alle ragioni che presiedettero alla sua realizzazione. Nel 1751 re Carlo di Borbone incarico' l'architetto Luigi Vanvitelli di progettare un palazzo che potesse competere con le grandi residenze dei sovrani europei, prima tra tutte Versailles, scegliendo come luogo la pianura nei pressi di Caserta. La Reggia di Caserta comprende il Palazzo Reale e il parco. L'edificio a pianta quadrata e' diviso all'interno in quattro parti da due bracci che si tagliano ortogonalmente includendo cosi' i quattro cortili. Dalla facciata posteriore del palazzo ha inizio lo scenografico parco che si allunga verso le colline retrostanti per circa tre chilometri. Il percorso proposto, che include il lussureggiante Giardino inglese, e che prevede un tragitto a piedi di circa un chilometro, viene comunque affiancato da quello gia' presentato l'anno scorso, per chi non avesse la possibilita' di affrontare una lunga passeggiata. La visita completa infatti e' complessivamente della durata di due ore. Dopo aver percorso il viale d'accesso al chiarore delle fiaccole, accompagnati dalle musiche del Settecento e guidati da storici dell'arte che descriveranno la Reggia e ne narreranno le storie, i visitatori potranno ammirare la facciata vanvitelliana che si illuminera' all'improvviso, e verranno in seguito condotti a bordo di un bus scoperto fino alla fontana di Venere e Adone. Lungo il tragitto si porranno ammirare interventi filmati, musiche e giochi di luce che accompagneranno i turisti contribuendo ad esaltare la magia dei luoghi. In seguito, alla fontana di Diana e Atteone - presso la quale si fecero immortalare Bill ed Hillary Clinton durante il G7 del '94 - si potra' assistere a una performance di luci, suoni, voci, colori, che svelera' la vicenda mitica narrata dal gruppo scultoreo. A questo punto, i visitatori che vorranno procedere a piedi nel Giardino inglese vi faranno ingresso a piccoli gruppi. Qui, alla luce delle lanterne, di cui verra' dotato ogni visitatore, si ascolteranno musiche e interventi di attori, assistendo a proiezioni e ulteriori giochi di luci. Verranno inoltre narrati i segreti significati massonici ed esoterici che la tradizione vuole siano legati alla stessa creazione del giardino, voluto da Maria Carolina di Borbone. Le visite si effettueranno nei fine settimana e tutte le sere nella settimana dal 10 al 15 agosto. La partenza del primo gruppo, avverra' dopo il tramonto (ore 21 circa) e successivamente ogni 30 minuti. Il calendario completo, con gli orari, e' consultabile sui siti: www.percorsidiluce.it o www.reggiadicaserta.org. dove e' possibile anche prenotare. Il biglietto e' di 18 euro e 15euro per i possessori di Arte card. Previste anche agevolazioni per le famiglie e gruppi. La prenotazione e' obbligatoria ai numeri tel. 0823.448084 oppure 0823.462078 L'iniziativa, al suo secondo anno di vita, e' promossa da Regione Campania, Soprintendenza di Caserta, con la collaborazione del Comune e della Provincia di Caserta, e da ArtificioSkira.


::: Noticia generada a las 9:46 PM




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